% !TEX root = ../main.tex \textbf{Schema logico relazionale in formato testuale} \begin{lstlisting}[style=SQLu,escapechar=@] Giornali(@\underline{IdEdizione*}@, ComuneStampa) SitiWeb(@\underline{IdEdizione*}@, Url) Edizioni(@\underline{IdEdizione}@, Titolo, Direttore, AnnoFondazione) Articoli(@\underline{IdArticolo}@, IdEdizione*, Titolo, Sottotitolo, DataPubblicazione, Premium) Visite(@\underline{IdVisita}@, IdArticolo*, TempoLettura, IdUtente*) Utenti(@\underline{IdUtente}@, Nome, Cognome, Indirizzo) Abbonamenti(@\underline{IdUtente*, IdEdizione*, DataSottoscrizione}@, DataScadenza) ArticoliGiornalisti(@\underline{IdArticolo*, IdGiornalista*}@) Giornalisti(@\underline{IdGiornalista}@, NumeroAlbo, Cognome, Nome) GiornalistiDipendenti(@\underline{IdGiornalista*}@, CodiceInps) GiornalistiFreeLance(@\underline{IdGiornalista*}@, PartitaIva) \end{lstlisting} \paragraph{Dipendenze funzionali} \begin{itemize} \item Per ogni tabella la chiave primaria (sottolineata) determina ciascuno degli attributi della tabella ($\{IdEdizione \to Titolo, IdEdizione \to Direttore, \textellipsis\}$) \item Nella tabella Giornalisti, vale inoltre che $\{NumeroAlbo \to Nome;$ $NumeroAlbo \to Cognome;$ $NumeroAlbo \to IdGiornalista\}$: NumeroAlbo è una chiave naturale (l’Ordine dei Giornalisti si cura di non attribuire lo stesso numero di iscrizione all’albo a due giornalisti diversi), ho scelto di aggiungere la chiave artificiale IdGiornalista prevedendo possibili errori di inserimento da parte della segreteria della catena editoriale: in queto modo, il NumeroAlbo può essere modificato senza problemi in caso di errori. Discorso analogo per CodiceInps e PartitaIva. \end{itemize} Uno schema R, avente insieme di attributi T e insieme di dipendenze funzionali F, (\lstinline{R}) è in forma normale di Boyce-Codd (BCNF) se ogni dipendenza funzionale della chiusura di F o è banale o ha come determinante una superchiave di T. Esiste un teorema che semplifica il calcolo, asserendo che se la condizione di cui sopra vale per una qualsiasi copertura di F allora vale per l’intera chiusura di F. Nella copertura di F che ho descritto sopra (che peraltro è canonica: ogni dipendenza ha un solo attributo come determinato, nessuna dipendenza è ridondante e non sono presenti attributi estranei in quanto i determinanti sono tutti chiave), ogni dipendenza funzionale ha come determinante o la chiave primaria o una chiave naturale che non è stata scelta come primaria, in ogni caso una superchiave. \underline{La BCNF è pertanto rispettata}. NOTA: assumo che la stringa “Indirizzo” e simili siano attributi atomici, anche se forse nella realtà sarebbero meglio rappresentati in altro modo.